Dott.ssa Daniela Pungente
Biologa Nutrizionista

Valutazione dello stato nutrizionale ed elaborazione di piani alimentari personalizzati. 

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Domande frequenti


La fame non viene avvertita se non nei primi giorni, semplicemente perché il nostro corpo si sta abituando ad un nuovo modo di mangiare.
Seguire un piano nutrizionale, o dieta non vuol dire fare sacrifici, rinunciando a mangiare ciò che piace o eliminare completamente determinati alimenti, perché fanno ingrassare.
Al contrario, significa garantire al nostro organismo una corretta varietà di alimenti, nelle giuste quantità, che permettono al nostro organismo di funzionare correttamente.

La risposta è no, perché abbiamo imparato a mangiare correttamente. Non esiste una dieta di attacco o mantenimento. Nel caso in cui il paziente giunge da me per un piano di dimagrimento, la dieta lo conduce verso il peso obiettivo che dipende dal suo metabolismo e dalle sue condizioni di salute. Una volta raggiunto l'obiettivo, il paziente si troverà in uno stato di equilibrio e potrà mangiare come prima ma senza la necessità di pesare gli alimenti.

Normalmente non indico il menù giornaliero, ma una serie di alimenti da cui scegliere, a meno che non venga fatta esplicita richiesta. Il piano normalmente contiene un fabbisogno giornaliero che riporta le quantità dei vari alimenti da assumere durante la giornata. Il paziente potrà scegliere in base alle sue esigenze e abitudini.
È un piano che permette di non cucinare in modo separato dalla famiglia, semplicemente va pesato. Non ci sarà una situazione di stress in famiglia ma un educazione alimentare.

Certo, riuscirà a perdere peso perché il piano parte dal suo metabolismo e dalla sua costituzione fisica. Viene modificata solo il modo di distribuire i vari nutrienti. Ricordiamoci che essere a dieta non significa mangiare meno rispetto a prima ma mangiare in modo equilibrato. Questo permette di inserire la pizza o il pasto libero nel piano.

È difficile fare previsioni sul primo mese, molto dipende da come risponde il nostro corpo ad un cambiamento, e dallo stato in cui si trova il metabolismo a inizio dieta. Quello che si riscontra normalmente già dal primo mese è un miglioramento generalizzato dello stato di salute (gonfiore, insonnia, difficoltà digestive, etc.) e la perdita dei primi cm nelle circonferenze.
A volte il peso non cambia ma si assiste ad una riduzione dei cm nelle circonferenze.
Quindi non preoccupatevi se a volte il peso rimane stabile!

L'attività fisica programmata andrebbe integrata in uno stile di vita attivo, che ci veda camminare, fare scale, sollevare pacchi, saltare, muoverci. L'indicatore più comune del movimento spontaneo è il numero di passi che compiamo, che dovrebbero essere diecimila al giorno.

Ovviamente il piano alimentare va rivisto. In realtà, l'apporto energetico varia poco, mentre devono essere modificate le percentuali di alimenti. Una donna gravida necessità di più proteine e meno zuccheri, varia l'apporto di acqua ed occorre necessariamente escludere alcuni alimenti.

La risposta è sì. A mio parere il pasto libero andrebbe previsto sempre per riassaporare quello che non è oggettivamente gestibile nella quotidianità di una dieta. Mangiare un po' di più una volta alla settimana non compromette affatto l'esito di una dieta, anzi al contrario, il dimagrimento può giovarne e i motivi sono sia biologici sia comportamentali.
Mangiare di più ogni tanto consente di non fare entrare il corpo in "allarme carenza", con conseguente riduzione della performance metabolica e possibile blocco del dimagrimento.

I nostri servizi

Valutazione personalizzata

Valutazione dei fabbisogni nutritivi ed energetici e dello stato di nutrizione 

Valutazione della composizione corporea e del metabolismo energetico mediante misure antropometriche (peso, altezza e circonferenze) 

Elaborazione piani alimentari

Elaborazione di programmi alimentari per la corretta perdita di peso e strategie comportamentali 

Nel caso specifico di bambini e adolescenti, svolgo principalmente un percorso di educazione alimentare in cui è importante la partecipazione di tutta la famiglia in modo da ritrovare il giusto equilibrio alimentare senza lo stress delle grammature o piani nutrizionali troppo rigidi. 

Piani alimentari per esigenze specifiche

Programmi alimentari personalizzati ed educazione alimentare in caso di patologie e disfunzionalità: sovrappeso, sottopeso, obesità, diabete, cardiopatie, dislipidemie, sindromi da carenza vitaminica e minerale, allergie o intolleranze alimentari 

Programmi alimentari personalizzati ed educazione alimentare in condizioni di vita particolari: ritmi di lavoro stressanti, gravidanza, allattamento, menopausa, terza età 

Alcune proposte